Viaggio dentro la natura del MUSE, Museo delle Scienze di Trento

Viaggio dentro la natura del MUSE, Museo delle Scienze di Trento

La città di Trento, perla incastonata tra i colli e appoggiata sull’Adige, già nota per il suo Castello del Buonconsiglio ricco di storia e che conserva meravigliosi affreschi tardomedievali, da qualche anno accoglie il pubblico anche per il modernissimo MUSE-Museo delle Scienze, progettato dall’architetto Renzo Piano, e che si colloca nel quartiere residenziale “Le Albere”, nato dalla riconversione dell’ex-area industriale adiacente al fiume Adige. La struttura disegnata tra il 2006 e il 2007 viene inaugurata e aperta al pubblico nel 2013, proseguendole le attività del Museo tridentino di scienze naturali, ormai superato nei parametri museali sia per il forte aumento del numero di pezzi presenti in allestimento e sia per la crescente affluenza di pubblico.

La struttura e l’allestimento, “The Big Void”

L’edificio in vetro e alluminio si sviluppa su una lunghezza di 130 metri e una larghezza di 35 metri, con sei livelli di altezza, di cui due interrati e quattro fuori dal suolo. Il progetto si sviluppa su 4 principali volumi: il Blocco Uffici, la Lobby, l’Area Museale e la Serra, volumi che presentano varie intersezioni tra loro, per diventare un blocco unico.

Improntato sul concetto The Big Void / il Grande Vuoto, l’allestimento museale appare sovrastato dallo scheletro gigante di una Balaenoptera physalus, ritrovata nel 1995 sulle spiagge di Livorno, sulla quale volano stormi di uccelli. Insolito connubio di mare e montagna. Coesistenza tra nature diverse.

Lo scheletro di Balenottera del MUSE

Partendo dall’alto e muovendosi verso il basso, sotto un’illuminazione e una ventilazione che puntano sul massimo sfruttamento di risorse naturali nell’ottica della sostenibilità che fa da linea guida del Museo, lo sguardo si perde lungo i piani dove la sospensione di animali conservati con la tecnica della tassidermia, e le tematiche sugli ambienti naturali e le loro caratteristiche e diversità rendono la visita davvero singolare ed estremamente naturalistica. Verde, acqua, natura, mondo animale sono i temi che attraversano gli occhi dei visitatori nel corso della visita. Si osservano i minerali, si passa attraverso l’esperienza di ghiacciai, l’ecosistema delle Dolomiti, la natura alpina, gli animali dei boschi; si comprende l’effetto del cambiamento climatico, l’importanza dell’innovazione e della mano dell’uomo nei cambiamenti della Terra.

I sei piani sono tutti dedicati alla natura, alla montagna chiaramente, ma anche alla tecnologia e e con uno sguardo ampio e attento alla sostenibilità. Va detto che tutti gli animali esposti sono morti naturalmente e donati al Museo oppure frutto di attività di acquisto o scambio con istituzioni museali oppure con enti di conservazione della fauna.

Sull’ultimo livello la terrazza apre sulla valle del fiume e sulla città ospite. Completa la visita una serra tropicale, la rain forest, che per l’occasione di particolari allestimenti espositivi può cambiare nella sua immagine.

The Mountain Touch. Un viaggio nella natura che cura

Il MUSE è anche sede di mostra temporanee. E’ in corso mentre scriviamo la mostra dal titolo “The Mountain Touch. Un viaggio nella natura che cura“, a cura di Andrea Lerda, nata da un progetto del Museo Nazionale della Montagna, che raggruppa lavori di 17 artisti e artiste dedicati alla natura, alla convivenza dell’uomo con la natura, agli effetti e alle influenze della natura sulla vita umana, sul benessere, sulla salute delle persone. La natura viene intesa e rappresentata dagli artisti come cura per l’essere umano.

Le artiste e gli artisti presenti sono: Paola Anziché, Zheng Bo, Ruben Brulat, Alberto Di Fabio, Michael Fliri, Christian Fogarolli, Lucas Foglia, Fernando García-Dory, Nona Inescu, Zora Kreuzer, Bianca Lee Vasquez, Marzia Migliora, Caterina Morigi, Andrea Nacciarriti, Vera Portatadino, George Steinmann, Peter Stridsberg.

La mostra The Mountain Touch sarà visitabile dal 28 luglio 2024 al 17 novembre 2024.

La mostra The Mountain Touch. Un viaggio nella natura che cura

Il MUSE è attivo con laboratori didattici e svolge un’attenta attività di ricerca in zoologia, botanica, preistoria. Al suo interno è anche presente il MUSE FabLab, laboratorio per chi voglia cimentarsi con la tecnologia, immaginare e stampare oggetti: sono presenti stampanti 3D, macchine cucitrici, ricamatrici, scanner 3D, plotter.

Il MUSE è oggi uno splendido esempio di Museo eco-compatibile, bello e moderno, che nelle sue linee estetiche ridisegna le montagne del territorio che lo ospita, e che racconta la natura nella storia, ma la reinterpreta sotto la lente della ricerca, della sperimentazione, della tecnologia.

articolo e foto di Mina Grasso