Da nord a sud ci si chiede se anche quest’anno ci sarà una sanatoria generale per gli studenti e la promozione assicurata all’anno successivo. Si sente e ci si lamenta per il livello basso degli studenti e recriminare sulla scelta fatta l’anno passato di promuovere tutti a causa della Dad, didattica a distanza. E allora, molti domandano, ma questi studenti che alla fine avranno passato due anni di didattica a distanza, che conoscenze avranno per poter continuare i loro studi? E chi pagherà alla fine il conto di questo buco nell’istruzione? Cosa stiamo perdendo e cosa abbiamo perso nel corso di questi quasi due anni di scuola anomala? Sì anomala, un po’ in presenza un po’ a distanza, ma comunque diversa in ogni caso. Cosa si è riusciti a passare agli alunni di tutta Italia? E loro come hanno studiato? Ma hanno studiato? Insomma tanti dubbi e anche tanto nervosismo, insoddisfazione e senso di inefficacia. E infine la domanda delle domande: Anche quest’anno tutti promossi? Per il momento non c’è nulla di ufficiale, e stando all’unica dichiarazione del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, che ha ribadito la centralità dei consigli di classe nel decidere le valutazioni, si direbbe di no. Ma è presto per dirlo, visto che l’ordinanza sugli scrutini finali ancora non è uscita. Sicuramente ancora una volta ci si troverà a dover dare giudizi sulla base di elementi molto diversi e con la coscienza delle difficoltà incontrate. È infatti indiscutibile che questa nuova scuola, che volenti o nolenti abbiamo dovuto affrontare, ci ha posto nella condizione di cambiare i nostri paradigmi pedagogici: nuova didattica, nuovi obiettivi disciplinari nuova relazione, nuove modalità di verifica e di valutazione. Sarà proprio sulla base di questi cambiamenti che i Consigli di classe si confronteranno nel momento dello scrutinio finale, che mi piace ancora una volta ricordare, non è solo dare i “numeri” e tirare una riga: promosso o bocciato, ma è molto di più. Sicuramente le nostre analisi e riflessioni non potranno non tener conto del disagio di un altro anno travagliato, premiando magari chi, nonostante tutto, ci ha messo impegno e partecipazione, senza passare però per una promozione generalizzata. Che sarà del futuro di questi ragazzi e della conoscenza? È presto per poter dare risposte, ma una cosa è certa: coloro che stanno perdendo di più sono sicuramente i bambini della Primaria. In questi primi anni di scuola si pongono le basi per le competenze di lettura, scrittura e far di conto che si portano dietro per tutta la vita, senza le quali sarà difficile proseguire. Qui andrà posta massima attenzione e attività di recupero, altrimenti le conseguenze prevedibili saranno inevitabili.
Ennio Silvano Varchetta