La mostra “Il Patriarca Bronzeo dei caravaggeschi. Battistello Caracciolo 1578-1635”

E’ stata inaugurata il 9 giugno, di mattina al Museo di Capodimonte e nello stesso pomeriggio nella Certosa e Museo di San Martino e nel Palazzo Reale di Napoli la mostra dal titolo Il Patriarca Bronzeo dei caravaggeschi. Battistello Caracciolo 1578-1635 proposta dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello con exhibit design e direzione artistica di COR arquitectoseFlavia Chiavaroli.
Questa mostra è certamente la prima grande esposizione monografica su Battistello, napoletano come Luca Giordano, raccontato al grande pubblico da due curatori napoletani come spiega il Direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger
Giovanni Battista, detto il Battistello nasce a Napoli nel 1578 ed è allievo di Bellisario Corenzio. Uno dei più attenti seguaci meridionali del Caravaggio, il primo a spingersi dal manierismo verso l’esperienza dei chiaroscuri del ‘Maestro’.
Il percorso di mostra inizia con un’installazione site specific realizzata da Kaos Produzioni con la direzione artistica di Stefano Gargiulo e l’elaborazione musicale di Bruno Troisi, nella quale le immagini e i suoni introducono il visitatore nei mondi di luce e ombre del naturalismo di Battistello, mentre a fine percorso due sale conclusive propongono al pubblico i bozzetti di Battistello. Chiude l’itinerario battistelliano un vero capolavoro degli anni napoletani di Mattia Preti (1653-’59), ma che costituisce un unicum: Scena di carità con tre fanciulli mendicanti (foto), in uno sfondo urbano, chiedono l’elemosina rivolgendosi direttamente a noi. Mentre coinvolgono lo spettatore, come mai avvenuto prima e raramente in seguito, questi scugnizzi seicenteschi si riallacciano, in stile e concetto, al Battista del Museo Filangieri con cui si avvia il percorso. E così, mentre il regnicolo Preti, intorno al 1656-’58, dà idealmente la mano al napoletano Caracciolo a vent’anni dalla morte, finita la mostra ricomincia la mostra.
L’importante esposizione su Battistello Caracciolo, grande artista partenopeo – si legge nel comunicato dei progettisti della mostra – conferma il rapporto dialogico costante e serrato tra i curatori ed il gruppo di progettazione composto da COR arquitectos e Flavia Chiavaroli. La scelta espositiva accanto ai quadri propone sculture marmoree, come quelle degli apostoli che inquadrano la grande pala “Madonna con Bambino e Santi” proveniente dalla Cattedrale di Stilo.
Si tratta di oltre 50 opere, tra pitture e sculture, con prestiti nazionali ed internazionali che continuano un percorso, iniziato con con la mostra di Picasso e Napoli: Parade e proseguito con la mostra Caravaggio a Napoli, e che approda a Battistello Caracciolo – racconta il Direttore Bellenger – per un ciclo che arriverà fino al 2027.
Per tutta la durata della mostra – fino al 2 ottobre 2022, nei tre Musei sarà disponibile un biglietto cumulativo che consentirà al visitatore di visitare ad un prezzo promozionale la mostra in tutte le sedi espositive.