Oltre 54 mila presenze, e un boom di piccoli lettori. La piccola editoria resiste alla crisi partendo dai giovani: e va avanti con quel “coraggio” evocato dal presidente del Senato Pietro Grasso nel suo messaggio inaugurale: “Gli espositori che fanno vivere questo appuntamento – scrive Grasso – sono il simbolo di un’imprenditoria che sa difendere la propria indipendenza culturale ed economica”. Si chiude con successo la dodicesima edizione della fiera nazionale della piccola e media editoria a Palazzo dei Congressi. Con grande soddisfazione degli espositori soprattutto per l’affluenza nel giorno di sabato e domenica, e un vero e proprio boom di bambini delle scuole che hanno invaso lo Spazio Ragazzi.
Soddisfatti gli organizzatori: “L’Italia che ha voglia di ripartire si è data appuntamento qui a Più libri – ha dichiarato Fabio Del Giudice, direttore della Fiera – che in questi giorni si è confermata un’oasi dove non si respira la crisi, anche se c’è. Il successo della manifestazione deve incoraggiarci per rilanciare la cultura in Italia: questa atmosfera deve andare avanti per tutto l’anno, estendendosi a tutto il Paese”.
A Palazzo dei Congressi si sono alternati centinaia di autori e ospiti del mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo, della scienza e della società civile, incursioni nei mondi del fumetto, della musica e delle arti visive: eccola, la formula vincente di un evento rigorosamente indipendente e unico per il suo approccio “dal basso”. Con il pubblico ad affollare gli stand, il fumettista Zerocalcare che ha firmato le copie realizzando al momento con piccoli ritratti personalizzati, e Gud che ha illustrato a “strisce” i momenti più significativi di questa edizione della fiera. Un pubblico protagonista, dunque, molto attento e preparato, come confermano anche gli espositori. Che parlano di un’ottima affluenza agli stand e di un clima nuovo dopo anni molto difficili.
C’era la sala strapiena, per ascoltare il reporter messicano Diego Enrique Osorno, che ha raccontato la sua battaglia per la verità nell’inchiesta Z. La guerra dei narcos, e ha confessato al pubblico: “Mentre fai un’inchiesta convivi con la paura di essere ucciso, ma lo fai perché speri che il tuo lavoro apra uno spiraglio nelle coscienze”. Il pubblico ha affollato l’incontro di un altro giovane reporter: il ventiseienne francese Jean-Baptiste Malet, che ha coinvolto i presenti raccontando come ha fatto ad infiltrarsi all’interno del colosso Amazon, per il suo reportage En Amazonie. E ha incoraggiato i giovani giornalisti: “Non devono dare solo la colpa alla crisi. Ma impegnarsi per cercare storie interessanti da raccontare”.
Ci si è divertiti ascoltando come sono nati i buffi personaggi della scrittrice canadese Miriam Toews (“prendo appunti quando osservo la gente, ascolto dialoghi e situazioni. I miei personaggi sono le persone che vorrei avere intorno”), le rocambolesche storie di Eric-Emmanuel Schmitt, il microcosmo crudele tratteggiato da Erling Jepsen. Per poi tuffarsi nell’attualità, con Diego Bianchi – Zoro a improvvisare un ironico sondaggio pre primarie del Pd tra i presenti. Passeggiando tra gli stand ci si è imbattuti in tante sorprese e piccole mostre: come quella di dieci fotografie sulle fasi dei processi di composizione tipografica di edizioni Henry Beyle con i suoi gioielli di carta. O i “Libri in testa” ideati da Mariangela Mincione di Robin edizioni a cui hanno aderito le case editrici Contrasto, Voland, Lapis, Memori, Ensemble: in questi giorni a Roma diciannove parrucchieri hanno offerto ai propri clienti la possibilità di leggere un libro invece delle solite riviste di gossip. Dopo Più libri, ora, la moda si sta diffondendo: “Tanti altri hair stylist – spiega Mincione – in questi giorni stanno chiedendo di partecipare”.
Oltre 370 espositori, centinaia di ospiti e altrettanti appuntamenti in fiera, 60 incontri nello Spazio Ragazzi. La piccola editoria contagia la città, che diventa un ideale prolungamento di Palazzo dei Congressi: Più libri più liberi quest’anno ha dilagato sul territorio, raggiungendo quasi 150 tra librerie, biblioteche, teatri, negozi, la partecipazione di 3 municipi, 41 editori, 30 librerie e decine di altri spazi, tra cui Eataly e i musei MACRO e MAXXI. “L’obiettivo è irradiare il clima che c’è in questa fiera in tutta la regione – ha sottolineato all’inaugurazione Lidia Ravera, assessore alla Cultura della Regione Lazio – appoggiandoci alle biblioteche, presidi di alfabetizzazione che cerchiamo di conservare nonostante tutto, e poi agli istituti culturali che hanno mostrato i loro tesori. La cultura è sviluppo economico: per questo stiamo mettendo mano alla legge sulla promozione della lettura e del libro. La vogliamo rifinanziare – annuncia l’assessore – e riscrivere con gli addetti ai lavori”.
Fahrenheit, la trasmissione di radio3 Rai, che ha trasmesso in diretta da Più libri più liberi, ha proclamato oggi il suo Libro dell’Anno 2013 votato dai lettori. E – da quest’anno – anche quello scelto dai librai indipendenti. Dopo Gomorra di Roberto Saviano, Storie di uno scemo di guerra di Ascanio Celestini, Mal di pietre di Milena Agus, Necropolis di Boris Pahor, Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda, Piazza del Diamante di Mercè Rodoreda, Italia di Marco Lodoli, Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas, gli ascoltatori – chiamati a votare tra i 12 libri del mese che loro stessi hanno eletto durante l’anno – hanno scelto Alberi erranti e naufraghi di Alberto Capitta (Il Maestrale). I librai, invece, hanno proclamato vincitore Il desiderio di essere come tutti di Francesco Piccolo (Einaudi).
Più libri più liberi dà appuntamento alla tredicesima edizione dal 4 all’8 dicembre 2014.