Il lavoro di Compassion è cominciato in Corea del Sud, quando nel 1952 Everett Swanson si sentì spinto ad aiutare 35 bambini che il conflitto coreano aveva reso orfani. Profondamente colpito da ciò che aveva visto e lacerato dall’enorme bisogno di cui per la prima volta si era reso conto, decise di fare qualcosa di concreto e cominciò a raccogliere fondi negli Stati Uniti. Dopo poco tempo si convinse della necessità di assicurare ad ogni bambino un aiuto costante e mirato, e mise a punto un programma di assistenza basato sulla relazione “uno a uno”: nacque il concetto di sostegno a distanza, noto anche come “adozione a distanza”. Il programma assicurava ai bambini – con una cifra mensile che qualunque famiglia americana poteva permettersi – un tetto, cure mediche, cibo, vestiti, istruzione.
Dopo dieci anni il numero dei bambini sostenuti era salito a 10.000, e si rendeva necessario un trasferimento di sede in un luogo più adatto e spazioso, oltre all’uso di un nome riconoscibile. Il nome “Compassion Incorporated” fu scelto sulla base della frase che  Gesù pronunciò guardando migliaia di persone affamate : “Io ho compassione di questa folla… non voglio mandarli via…” (Matteo 15:32). Questo versetto divenne una promessa che cambiò le vite di migliaia di bambini coreani, e che continua a farlo ancora oggi in ogni parte del mondo. Everett Swanson seguì l’esempio di Gesù e con lo stesso spirito, dopo oltre 50 anni, noi portiamo avanti questa missione, che ancora oggi è sinonimo di amore per il prossimo. Oggi Compassion è diventata un’organizzazione internazionale, attiva in Italia dal 1994 e presente in 25 Paesi di Asia, Africa e America Latina, grazie alla quale oltre un milione di bambini sta ricevendo i benefici della visione di un solo uomo.