La Contemporanea in pizzeria, Vincenzo Abbate presenta la sua pizza a tre cotture.
Dedizione e talento, tenacia e gusto, Vincenzo Abbate classe ’75, chef della pizza napoletana ci delizia con una serata di presentazione alla stampa delle sue pizze più note.
Le pizze
La pizza must Costa D’Amalfi, nelle sue tre cotture: frittura, cottura al vapore e cottura in forno, arricchita con una vellutata di pomodorini rossi e gialli e con stracciata di bufala, pepe e filetti di peperoncino; la pizza Cosacca ‘a rota ‘e carretta; la pizza Nerano con vellutata e chips di zucchine, e fonduta di provolone del monaco DOP dei Monti Lattari; e la pizza “Malati di Pizza” con pomodorino giallo, melanzane fritte e crema di melanzane e con un tocco di ricotta salata. L’entrée della serata è una classica frittatina cacio e pepe; il dessert anche questo doverosamente a tra cotture, è su base di pizza con crema di nutella.
Lo chef nel corso della serata-evento si divide tra cucina, forni e interviste ai giornalisti intervenuti, sempre con il sorriso sulle labbra.
La storia
La pizza contemporanea -racconta Vincenzo Abbate – nasce per lui dalla preziosa formazione ricevuta dal nonno e dal papà. Il giovane chef impara con cura a lavorare l’impasto, modulando il tempo e sfruttando la leggerezza. Con pazienza e con arte la pizza a tre cotture, Costa D’Amalfi diventa il suo must in cucina.
I dettagli, lo stile
Immancabili nella mis-en-place della tavola le forbici professionali per il taglio, elemento necessario della nuova cultura della pizza contemporanea ed evidente tocco di design.
Design e cura dei dettagli che ritroviamo negli arredi e sulle pareti del ristorante, dove l’architettura porta due forni al centro della sala.
Il percorso
Molini Pizzuti presenta lo chef in America per alcune Masterclass. Oggi Vincenzo Abbate, dopo le prime esperienze, è da sette mesi alla guida di una pizzeria tutta sua ad Aversa, location desiderata dallo chef che inizia i suoi primi passi come pizzaiolo ai Quartieri Spagnoli e al centro storico di Napoli, per poi, spostarsi verso una platea più ampia, prima sperimentazione verso una futura ulteriore crescita, che vedrà certamente l’apertura di altri punti vendita.
Il forno a legna oppure il forno a gas in fondo sono la stessa cosa – racconta lo chef – lmentre il pizzaiolo e fornaio fanno la differenza.
L’importanza della formazione
Il suo progetto è anche quello di formare una piccola scuola di piazzaioli, attirando i più giovani con corsi gratuiti, in modo che apprendano, crescano e possano esportare fuori il lavoro e l’esperienza della pizza.
…perchè mai limitarsi? anche i pizzaioli oggi possono diventare chef stellati.
Vincenzo Abbate
E noi auguriamo a Vincenzo Abbate e al suo instancabile staff un futuro luminoso e un grande cielo stellato!