Ven. Giu 20th, 2025

La Colomba di Pasqua: dai forni antichi a quelli moderni

Il dolce tipico pasquale che riunisce tutte le regioni italiane, è lei: La Colomba!

Chi l’abbia creata, non si sa e incerte sino le sue origini che si fanno comunque risalire a tre circostanze leggendarie, a sfondo storico. Sono tutte legate al territorio lombardo e al periodo pasquale.

Per la prima, i suoi natali risalirebbero al 572 nella Pavia longobarda, durante l’assedio del re Alboino. Valicate le Alpi, egli mosse guerra all’Italia bizantina assediando la città che, dopo tre anni di assedio fu vinta dai barbari. Per evitarne le notoria furia e ferocia, le donne pavesi regalarono loro dei soffici dolci a forma di colomba: un gesto di pace che, a quanto narra la leggenda, fu tanto apprezzato da evitare il saccheggio e inoltre valse a Pavia il titolo di capitale del neonato regno.

Sono protagonisti San Colombano e la regina Teodolinda nella seconda versione che ribadisce l’origine Pavese di questo lievitato. Si narra che nel 610 circa, a Pavia, capitale dei Longobardi, la regina Teodolinda avesse ospitato un gruppo di pellegrini irlandesi, guidati da San Colombano. La sovrana offrì agli ospiti un ricco banchetto a base di selvaggina, ma il santo rifiutò, essendo periodo di Quaresima – in cui i fedeli non mangiano carme – ma Teodolinda e il marito Agilulfo, interpretarono questo gesto come una grave offesa personale. Colombano, allora, benedisse la selvaggina trasformandola in un evidente simbolo di pace: bianche colombe di pane.

Nel 1176, è invece ambientata la terza versione, durante la battaglia di Legnano con la clamorosa vittoria dei Comuni della Lega Lombarda sull’Imperatore germanico Federico Barbarossa. Un condottiero del carroccio scorse due colombi posarsi sopra le insegne della Lega, nonostante lo scontro fosse imminente. Colpito da questa immagine, ordinò ai cuochi di preparare dei pani a forma di colomba, a base di uova, farina e lievito, riuscendo così a infondere coraggio nei suoi uomini.

La colomba moderna che noi conosciamo risale alla Milano degli anni ’30. L’idea venne all’artista e pubblicitario mantovano Dino Villani, autore anche del concorso che si chiamò poi “Miss Italia”. Villani, direttore della pubblicità della ditta milanese Motta, già nota per i suoi panettoni, derivati dall’antico “pan de Toni”, negli anni ‘30 del secolo scorso, per utilizzare gli stessi macchinari, ideò un dolce con pasta molto simile al lievitato natalizio, destinato alla Pasqua. La ricetta venne ripresa da Angelo Vergani che 1944 fondò la Vergani a Milano.

La colomba pasquale si è diffusa rapidamente anche nelle altre regioni, diventando il dolce caratteristico della Pasqua italiana e varcando i confini nazionali.

L’impasto originale è a base di farina, burro, uova, zucchero, buccia d’arancia candita, e porta una ricca glassa alle mandorle. Successivamente sono state ideate tante varianti e tuttora ne vengono proposte sempre altre, in considerazione del l’evolversi del gusto.

La colomba di Pasqua moderna, dalle tre lievitazioni, è andata ad affiancare l’uovo di cioccolato, commercializzato con successo a Torino qualche anno prima, che rappresenta la Resurrezione.

Armando Giuseppe Mandile

di Redazione

Giornalista Professionista. Direttore di New Media Press

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