di Teresa Lucianelli
Slvaguardare le Telline e consentire una migliore riproduzione: il prof. Vincenzo Peretti propone di aumentare la sosta relativa alla pesca.
L’esponente del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, responsabile scientifico del Laboratorio di Genetica Veterinaria Genenvet, suggerisce di estendere dal primo aprile alla fine di maggio il divieto di pesca delle Telline, adeguandolo così a quello dei cannolicchi, come previsto dall’articolo 6 del Decreto Ministeriale del 22 dicembre 2000 relativo alla disciplina della pesca dei molluschi bivalvi.
Questa esigenza deriva pure “dall’opportunità di contrastare l’attività di pesca illegale effettuata tutto l’anno da pescatori sportivi con il rastrello a mano nelle acque napoletane, che compromettono l’attività e il reddito dei pescatori professionali”.
In considerazione di questa situazione e della necessità di reprimerla, è stato sensibilizzato il Consorzio per la gestione della pesca dei molluschi bivalvi del Compartimento Marittimo di Napoli affinché richieda di intensificare i controlli all’Autorità Marittima.
La proposta sarà posta all’attenzione non appena saranno ultimate le attività previste nell’ambito del progetto “Mollus.Ca. Blu Campania”.
“Tale divieto risulta essere, scientificamente e storicamente, di fondamentale importanza per l’accrescimento della risorsa tellina (Donax trunculus). – spiega il professore Vincenzo Peretti – Inoltre, a causa del cambiamento climatico riscontrato nelle ultime stagioni di pesca, è auspicabile prolungare il fermo dell’attività di prelievo della Tellina per un ulteriore mese”. E sottolinea: “pescare telline con il rastrello lo possono fare tutti, a patto che sia per consumo personale, con un quantitativo giornaliero di pescato per persona che non può superare i 5 kg”.