L’emergenza sanitaria in corso in Italia nei prossimi tre mesi avrà un impatto sul capitale circolante delle PMI stimato tra 10 e 19 miliardi di euro su un totale di 342 miliardi di crediti e debiti commerciali. È quanto emerge dal primo Osservatorio sul Working Capital realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information, e Workinvoice, prima piattaforma digitale italiana di invoice-trading.
L’Osservatorio ha analizzato un campione di circa 84.000 piccole e medie imprese con fatturato compreso tra 2 e 50 milioni attingendo ai dati bilancio 2018 completi, e ha calcolato il possibile allungamento dei tempi di incasso e pagamento dovuto alle ripercussioni economiche dell’emergenza Covid-19.
CRIF Ratings, agenzia di rating del gruppo CRIF, esaminando lo stesso campione di aziende ha stimato che il fabbisogno finanziario complessivo per tutto il 2020, inclusi i rimborsi del debito finanziario in scadenza e gli investimenti, potrebbe arrivare a 45 miliardi. E quasi il 50% di questa cifra riguarderà le imprese di Lombardia (27% del campione), Veneto (12%) ed Emilia-Romagna (10%), anche perché sono le regioni più colpite dall’emergenza sanitaria. Il calcolo del fabbisogno complessivo è stato fatto su un fatturato aggregato di 716 miliardi di euro, dove i crediti verso i clienti sono 190 miliardi e pesano per il 19% del totale dell’attivo.