Procida, la piccola perla dei Campi Flegrei, l’isola di Arturo, celebrata nel romanzo della Morante, l’isola di Graziella, la donna procidana per eccellenza, nata dalla penna dello scrittore francese de Lamartine. Oggi la sua bellezza, il suo fascino, la sua storia hanno ottenuto il giusto riconoscimento e nel 2022 Procida sarà capitale italiana della cultura. Lontana dal glamour di Capri e dal turismo di massa di Ischia, la più piccola delle isole flegree festeggia questo primato battendo altre nove città, proponendo progetti che la renderanno ancora più attraente e affascinante. Procida è l’isola dei mille colori, dei fantastici sapori, degli avvolgenti profumi ma anche protagonista di una storia millenaria antica quanto i tempi. Tra il XVII e XVI secolo a.C., i Micenei la prescelsero come sede per la fabbricazione dei metalli e la testimonianza della loro presenza è rappresentata dai numerosi reperti ritrovati sull’isolotto di Vivara. Tra l’VIII e il VII secolo a.C., probabilmente risedettero i Cumani ai quali, secoli dopo, seguirono i Romani. Nel VI secolo d.C. Procida fu annessa al territorio di Napoli sotto la giurisdizione del Conte di Miseno. Procida subì numerose scorribande saracene: i Visigoti di Alarico, i Vandali di Genserico funestarano le coste campane. La storia di Procida è stata sempre indissolubilmente legata alle vicende storiche di Napoli: fu feudo dei Normanni, poi fu la volta degli Aragonesi, degli Asburgo che edificarono il palazzo d’Avalos e infine dei Borbone sotto i quali l’isola divenne feudo di caccia “riserva di caccia imperiale” e il castello d’Avalos, dapprima fu trasformato in palazzo reale e in seguito in Bagno Penale. Ogni estate Procida diviene meta di tanti turisti che la scelgono per le suggestive cale e per l’acqua cristallina, ma Procida è un’isola tutta da scoprire anche per gli eventi culturali, per l’architettura mediterranea e per le spiagge, una delle più caratteristiche è la Spiaggia del Pozzo Vecchio, anche detta la “spiaggia del postino”. Proprio in questa spiaggia, infatti, sono state girate tante scene del film Il Postino, in cui Massimo Troisi consegna lettere e prende “lezioni di poesia” dal celebre poeta cileno Pablo Neruda. Insomma Procida, L’ISOLA CHE NON ISOLA questo lo slogan con il quale si è presentata in gara come capitale della cultura italiana, è un piccolo scrigno di pietre preziose tutto da scoprire che aspetta di essere svelato e che attraverso questo riconoscimento conferisce lustro a tutti i Campi Flegrei, la magnifica terra ardente che oggi esulta per il primato della sua piccola perla.
Maria Palma Gramaglia