Il progetto Land Code degli artisti Bianco-Valente è stato presentato al pubblico nel pomeriggio del 6 dicembre, arricchendo di un nuovo tassello la preziosa collezione del Museo Novecento a Napoli, sito museale collocato sulla sommità del Castel Sant’Elmo, nella piazza d’armi. Museo che raccoglie le opere degli artisti napoletani attivi a partire dall’inizio del ‘900 e che si arricchisce nel tempo di nuove e più recenti testimonianze artistiche che giungono fino ai giorni nostri.



Il progetto Land Code
Ispirato al mondo archeologico e alle città di Pompei ed Ercolano, Land Code del duo artistico Bianco-Valente attraverso una installazione site-specific permanente offre al visitatore la visione di una suggestione che nasce dalla osservazione del mosaico vesuviano ornamentale da pavimentazione, rivisitato in chiave contemporanea. Il risultato è l’astrazione dalla materia e dalla forma classiche del mosaico, che vengono rielaborate creando un nuova geometria assolutamente astratta, la quale muovendo dal mondo antico apre verso una moderna percezione visiva secondo linguaggi che sono propri dell’arte contemporanea. La documentazione audiovisiva del progetto è stata curata da Pasquale Napolitano, full professor di Metodi e Tecniche dell’Audiovisivo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, parte integrante dell’allestimento. La realizzazione fisica delle tessere e dell’opera è dalla Fonderia Nolana Del Giudice.


Il progetto è stato realizzato dalla Direzione regionale Musei nazionali Campania per Castel Sant’Elmo ed è sostenuto dal PAC2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, l’avviso pubblico rivolto alla selezione di proposte progettuali volte alla acquisizione, alla produzione e alla valorizzazione di opere dell’arte e della creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Presente alla inaugurazione anche il Direttore generale musei Massimo Osanna, insieme a Luana Toniolo, dirigente delegato della Direzione regionale Musei nazionali Campania, Antonietta Manco, funzionario delegato della Direzione Musei nazionali del Vomero, Claudia Borrelli, funzionario referente di Castel Sant’Elmo e Museo Novecento a Napoli.
Il Museo Novecento a Napoli
Il Museo Novecento a Napoli nasce a Castel Sant’Elmo nel 2010, nei locali delle carceri alte, su idea di Nicola Spinosa allora Soprintendente e con la curatela di Angela Tecce alla Direzione del sito. Le quasi 200 opere spaziano dal primo Futurismo a Napoli (1910-1914), agli anni del secondo dopoguerra (1948-1958), con testimonianze del M.A.C. e dell’Informale. Nel corso degli anni Il Museo viene arricchito e completato attraverso i lavori di ricerca proposti da giovani artisti per il concorso Un’Opera per il Castello. Dal 2003 inoltre, il Castel Sant’Elmo è parte di AMACI – Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani e inserito in RAAM – Ricerca Archivio AMACI Musei.

Gli artisti Bianco Valente
Gli artisti di questa installazione, sono Bianco-Valente, Giovanna Bianco e Pino Valente, coppia artistica nata tra il 1993 e il 1994 che indaga in particolare i fenomeni della percezione e della visione, con attenzione alla ricerca sulla parola, come unità di trasmissione dell’informazione (come nell’installazione permanente sulla terrazza del Madre di Napoli dal titolo Il mare non bagna Napoli). I loro lavori interagiscono con le architetture dei luoghi e con i loro abitanti, creando un contatto con le comunità locali. Con questo intento dal 2008 i due artisti curano il progetto A Cielo Aperto, museo diffuso a Latronico in Basilicata, paese di origine di Giovanna Bianco.
Interessati alla diffusione del patrimonio culturale anche attraverso l’utilizzo della rete, come nel progetto Invasioni Digitali del 2013, sono stati presenti con Terra di me a Manifesta 12 (Palermo 2018) attraverso un evento collaterale, e al Padiglione Italia della Biennale di Venezia Architettura 2021 con Per fare un tavolo. Arte e territorio. Spostandosi oltre continente li troviamo in Bienal del Fin del Mundo 2015 (Argentina) e al 2nd Xinjiang International Art Biennale 2014 (Cina).
Numerose le mostre personali e collettive sia in Italia e sia all’estero, con installazioni site-specific per istituzioni museali e spazi pubblici come MAXXI (Roma), MACBA (Barcellona), Madre (Napoli), Fabbrica798 (Pechino), Palazzo Strozzi (Firenze), Triennale di Milano, Urban Planning Exhibition Center (Shanghai), Museo Reina Sofia (Madrid), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Museo Pecci (Prato), Kunsthaus di Amburgo, National Centre for Contemporary Arts (Mosca), Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria (Croazia), e progetti in Libano (Becharre), 2013; Marocco (Voice Gallery, Marrakech), 2011; New York (ISP Whitney Museum/The Kitchen), 2014; Rio de Janeiro (Casa Italia-Olimpiadi Rio), 2016; Stoccolma (Istituto Italiano di Cultura), 2018; Amsterdam (Goethe-Institut Niederlande), 2019; Armenia (Ambasciata Italiana a Yerevan), 2019; Tirana (Harabel/Istituto Italiano di Cultura), 2020.
L’installazione Land Code costituisce una nuova acquisizione per Castel Sant’Elmo, e sarà visitabile nel percorso del Museo Novecento a Napoli come opera permanente.