Ven. Giu 20th, 2025

Il Fondo Kyoto destina 600 milioni contro le emissioni inquinanti

ROMA – A partire da metà marzo il Fondo di Kyoto offrirà prestiti a tasso agevolato per finanziare progetti diretti alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.  L’istituzione di questo fondo ha radici profonde. La legge 27 dicembre 2006, n. 296, ha costituito presso la Cassa Depositi e Prestiti l’apposito Fondo rotativo del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per il finanziamento delle misure finalizzate all’attuazione del Protocollo di Kyoto, ratificato in Italia nel 2002. Il 25 novembre 2008 è stato emanato dal Ministero, di intesa con il Ministero dello sviluppo economico, il Decreto Ministeriale recante “Disciplina delle modalità di erogazione dei finanziamenti a tasso agevolato ai sensi dell’articolo 1, comma 1110-1115, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 – Fondo rotativo per il finanziamento delle misure finalizzate all’attuazione del Protocollo di Kyoto”. Lo scorso 15 novembre il Ministero e la Cassa Depositi e Prestiti hanno stipulato una convenzione specificando le modalità di gestione del Fondo Kyoto e di realizzazione delle attività inerenti l’istruttoria, l’erogazione e la gestione dei finanziamenti agevolati. Il Ministero ha affidato alla Cassa Depositi e Prestiti un mandato con rappresentanza per l’attuazione di alcuni servizi legati al Fondo.  Il Fondo è stato presentato a Roma lo scorso 16 febbraio dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini e da quello dello Sviluppo economico Corrado Passera. Come ha evidenziato Clini il piano di finanziamenti ha l’obiettivo di sostenere “investimenti pubblici e privati per l’efficienza energetica nel settore edilizio ed in quello industriale; diffondere piccoli impianti ad alta efficienza per la produzione di elettricità, calore e freddo; impiegare fonti rinnovabili in impianti di piccola taglia; la gestione sostenibile delle foreste; la promozione di tecnologie innovative nel settore energetico”.  Alla presentazione erano presenti anche il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, il direttore generale dell’Associazione bancaria italiana Giovanni Sabatini, il presidente ed il direttore generale della Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini e Giovanni Gorno Temprini, che ha sottolineato come sia “la prima volta che la Cassa depositi mette in campo un meccanismo che ha uno sbocco retail”.  Tutte le imprese, gli enti pubblici ed i privati cittadini italiani che intendono realizzare progetti per limitare i flussi inquinanti e le perdite di energia, potranno richiedere nei prossimi mesi dei prestiti agevolati per un ammontare complessivo di 600 milioni di euro. Trattandosi di un fondo rotativo l’ammontare primario sarà ripristinato tramite gli importi restituiti di volta in vota dai beneficiari. Il Fondo verrà erogato in tre fasi di pianificazione di 200 milioni di euro ciascuno.  In una sezione del sito della Cassa Depositi e Prestiti sono state pubblicate tutte le informazioni e la documentazione da compilare per inoltrare le domande di ammissione all’agevolazione di cui al Fondo Kyoto. Le richieste possono essere trasmesse esclusivamente on-line a cominciare dal 16 marzo e fino al prossimo 14 luglio. Una volta che il progetto verrà approvato, il beneficiario dovrà stipulare il contratto di finanziamento presso una banca convenzionata ABI- Cassa Depositi e Prestiti, così come indicato all’Articolo 3 della Convenzione Ministero. La sottoscrizione avverrà in nome e per conto del Ministero.  Le somme ricevute in prestito dovranno essere restituite in un lasso di tempo compreso tra i 3 ed i 6 anni per i soggetti privati e fino a 15 anni per gli enti pubblici. Il rimborso deve avvenire in rate semestrali, pagando un tasso di interesse dello 0,5% annuo. Il procedimento dei finanziamenti sarà gestito con un format elementare e non sarà impostato su una graduatoria.  Le percentuali di agevolazione previste sono pari al 70% per persone fisiche, persone giuridiche private, condomini ed imprese ed al 90% per i soggetti pubblici.  L’adesione al Fondo è compatibile con l’attivazione degli incentivi del Terzo e Quarto Conto Energia, e di quelli per la generazione da impianti da fonti di energia rinnovabili. Esso è inoltre cumulabile con i meccanismi di incentivazione dei Certificati verdi e con le detrazioni Irpef del 55% sui lavori di riqualificazione energetica.  Il ministro Clini ha definito il Fondo “un volano che a sua volta trascinerà altri investitori e genererà un indotto di almeno il doppio del valore”, esso potrebbe dunque rappresentare un nuovo impulso per privati, imprese, condomini, soggetti pubblici e fondazioni che intendono installare pannelli fotovoltaici, impianti di rigenerazione, mini sistemi eolici o impianti a celle combustibile.

Eleonora M. Pani

di Redazione

Giornalista Professionista. Direttore di New Media Press

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