Napoli. Appuntamento alle ore 17 di sabato prossimo 25 luglio, al Maschio Angioino, per il vernissage della personale di Caviro: “Viaggiando”.
Atteso evento che rientra tra i più interessanti di questa edizione 2020 di “Estate a Napoli”, programmato fino al 5 agosto prossimo.
Emozioni garantite: i visitatori potranno infatti intraprendere un vero e proprio viaggio nei colori e nelle forme accuratamente selezionati, lavorati, accostati, uniti, valorizzati con sapiente mano da Caviro, per le opere pittoriche e per i bassorilievi in legno e in metallo della sua nuova personale che promette di stupire e conquistare il pubblico.
Ovviamente, Napoli è in primo piano, musa ispiratrice dell’artista.
Carmelo Vicente Rossi, pittore e scultore italo-venezuelano – precisamente, venezuelano di nascita e italiano di fatto e di scelta, pur nel rispetto e nell’amore per la sua Patria oltre oceano, con la quale mantiene un rapporto stretto e intenso, è letteralmente ammaliato da Napoli, città complessa e affascinante ed essa stessa simbolo delle città, che costituisce la sua musa ispiratrice da sempre, ora più che mai.
Nelle antiche Sale della Corte (ovvero Vesevi) 56 opere rappresentano l’impegno e l’evoluzione dell’artista venezuelano di nascita e pure profondamente italiano, che porta Napoli nella mente.
Il vernissage della mostra che rappresenta a pieno titolo uno degli eventi più interessanti e di pregio della “Estate a Napoli 2020”, è per le ore 17 di sabato prossimo, per un pomeriggio dedicato all’arte, quella vera!
Caviro stavolta presenta 30 bassorilievi in legno e metalli, descrittivi dell’arte transitiva, che hanno portato ad un’evoluzione nelle realizzazioni artistiche, rivolte con più attenzione al mestiere di falegname, rappresentanti paesaggi e lavori di composizione astratta, orientati verso un linguaggio figurativo tridimensionale, visione della realtà personale quanto affascinante, dell’artista; per la sezione pittorica, 26 opere di nuova concezione, spazi d’un mondo fantastico e della realtà delle nostre città.
Per quanto riguarda il progetto espositivo, esso costituisce l’ultima esperienza artistica, in ordine di tempo, in continua evoluzione, ed è mirato a stimolare la nuova ricerca, considerando la problematiche del nostro pianeta e dei nostri agglomerati urbani, con un’unica direzione di viaggio.
La personale “Viaggiando” – nome attentamente scelto – come spiega lo stesso Caviro, “racconta il concetto dell’arte attraverso un viaggio tra forme e tecniche che rappresentino una realtà fantastica anche di Napoli, e pure il modo di mostrare come le città abbandonate dall’uomo finiscono per scomparire”.
Patrocini di: Consolato Generale Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli; Comune di Napoli, Assessorato Cultura e Turismo; Associazione Protezione Civile “Base Condor”.
Orari mostra: dal lunedì al sabato: dalle ore 9,00 alle 18. Domenica: dalle 9,30 alle 18,00. Ingresso libero.
Nato a Victoria (18 novembre 1952) nell’interno del Venezuela, Carmelo Vicente Rossi vive e lavora con grande impegno e dedizione all’Arte, nel Casertano, a Calvi Risorta, territorio che lo vede tra le massime espressioni artistiche, in termini di produzione e di presenza attiva.
Allievo dei maestri napoletani dell’inizio 900, nei loro laboratori d’arte ha la possibilità di arricchirsi di significative esperienze. Di lì inizia un accurato percorso artistico nel mondo della ricerca creativa di forme e tecniche che maturano nello studio di nuove idee.
L’arrivo alla scultura risulta – come ricorda egli stesso – “decisivo, per quella continuità che consente a ogni artista di cercare nel suo io ciò che non trova nella realtà quotidiana”.
Nello stesso tempo, il passaggio è inevitabile e consequenziale, per il proseguimento nella ricerca costruttiva ed artistica di qualità.
Tra i più recenti impegni di rilievo: nel 2018, “Biennale Internazionale d’arte Moderna Catania; 2019, Art in Rome July 2019 Rassegna artistica internazionale di Roma. Expo Bologna 2020 X edizione; PAM (Parete Art Museum) nella mostra “Presenze Contemporanee – Restart Italy 2020; partecipazioni internazionali:
Art Trade Show New York, USA; Artexpo California, Stati Uniti. Personali: 2016 ”Viaggio dalla pittura alla scultura”, Castel dell’Ovo Napoli; nel 2017 quale Pittore ufficiale al 161° anniversario fondazione Consolato della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Numerose le altre partecipazioni di rilievo, come: 7° premio “Trofeo A. Costa“; 3° edizione “Circolo Dip. Comune di Napoli” 1° premio di pittura, Premio Nazionale di pittura “Città d’Ercolano”; 1° classificato sez. pittura moderna; 1° classificato “Trofeo Nazionale Aldo Moro”; 1° Concorso Nazionale di pittura “Fiera di Riva” Rovigo.
1986, 7° Edizione Nazionale “Centro Storico 1986 Firenze.” 2002 1° Edizione mostra collettiva. 2003 “Maestri italiani contemporanei”; “Luci e Colori” Ass. Euro Arte Italia, Afragola di Napoli. “Collettiva d’arte Comune di Villaricca“; “Linea d’arte Città d’Afragola”. 2004, 2° Edizione d’arte contemporanea “Linea d’arte Afragola”.
2005, 2° Edizione d’arte contemporanea “Afragola nell’Arte”; 2° Edizione d’arte contemporanea “Luci e Colori”; 2007, personale, patrocinio Provincia di Napoli”
2009, Teano, Collettiva d’arte contemporanea “Tendenze”.
Sull’arte di Caviro, Vincenza Falco, nelle dettagliate note introduttive afferma Con acutezza e sensibilità non comuni, che, partendo dall’esperienza di incontro con le opere dell’artista, “ci si immerge in una realtà onirica e ben decodificata, con scenari che si ripetono senza entrare nella ripetitività bensì istituendo una sorta di narrazione di uno spazio/tempo altro”. E precisa, riguardo al messaggio di CAVIRO che: “uno dei temi è l’incontro (scontro?) dell’elemento naturale e quello antropico, la freschezza delle foglie verdi del ‘Tramonto sulla città’ accolgono un bouquet di strutture di cemento che sembrano sgomitare tra loro. Appare così anche l’interrogativo di un elemento critico rispetto alla freddezza di alcuni artefatti umani. Ciononostante, nel ‘Giardino del mago’ la leggerezza delle farfalle trionfa, lasciando il sospetto che nella parentesi privilegiata del giardino, sì che ne verrà custodita la magia”.
“In ‘Città nello spazio’ la bellezza dei colori del cielo, delle amiche farfalle e il luccichio degli astri, accolgono un macigno freddo e geometrico, naufrago, quasi sospeso, retto solo da un sottilissimo ramoscello, quasi ad affermarne l’estraneità e la caducità ma, anche e soprattutto, l’enorme privilegio della città (e delle città) di inserirsi in cotanta bellezza, quella dell’universo” – continua e, passando poi a ’L‘Eden’, sostiene che “non si può, poi, non prestare attenzione…. l’indice in scena è proprio quello di Dio che nella celebre ‘Creazione di Adamo’ di Michelangelo Buonarroti troviamo proteso verso quello di Adamo; nell’Eden di Caviro quell’indice è bensì proteso verso la mela, l’emblema della scelta: il giudizio di Dio verso le scelte e le opere degli uomini non è mai sospeso!”
Mai!