NAPOLI – Si avvicina il Capodanno e come tutti gli anni aumenta, in questo periodo, l’attività di polizia, carabinieri e guardia di finanza allo scopo di prevenire incidenti e tragedie causate dalla superficialità umana. Pur essendo un fenomeno esteso in tutta Italia, la Campania mantiene il triste primato degli episodi di cronaca legati ai fuochi d’artificio. In una cantina di Qualiano (NA) sono stati sequestrati cinquecento chilogrammi di botti: il materiale era ammassato senza alcuna precauzione, mettendo a rischio l’incolumità delle famiglie che abitavamo nel condominio. A Ercolano i carabinieri, fermando un’auto per un controllo, vi hanno trovato 500 ordigni esplosivi artigianali per un peso di 21 chilogrammi. A Melito di Napoli in alcuni box auto sono state sequestrate circa 13.000 “cipolle” oltre ad altro materiale per la loro fabbricazione comprensivo di micce e inneschi. Naturalmente neanche questa volta è mancata la fantasia: dopo il “pallone di Maradona”, la “capata di Zidane”, il “razzo di Bin Laden” e così via, quest’anno la novità è rappresentata da “o’ spread”, un vero e proprio fuoco d’artificio con tanto di scia luminosa. Anche se, pensando a questi nomi così attuali, ci viene da sorridere, non dobbiamo dimenticare che si tratta di veri e propri ordigni e che la loro pericolosità non è solo legata all’oggetto in sé ma anche al modo in cui sono costruiti e detenuti: accatastati e nascosti senza alcuna precauzione, spesso accanto ad abitazioni. Ma le vittime, quasi sempre innocenti, non sono solo gli esseri umani (bambini soprattutto). Bisogna considerare che ogni anno tanti animali muoiono per via dei botti. L’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) ha, infatti, denunciato che nella notte di San Silvestro, le esplosioni provocano ogni anno la morte di 5.000 animali tra i quali più di 500 cani e altrettanti gatti, oltre a uccellini e animali abitanti del bosco che muoiono di crepacuore. Forse dovremmo tutti ricordare un ammonimento che ci davano i nostri nonni quando eravamo bambini e che a quanto pare serve più ai grandi: non si scherza con il fuoco.
Claudia Minetti