Il Vesuvio di Napoli, cela tra le sue viscere molte storie e leggende tra cui quella di Amelia, la fattucchiera più famosa del mondo che si dice che abiti ancora lì. La leggenda pare che abbia avuto origine nel 1858 quando avvenne un’eruzione così violenta al punto che la lava riempì un burrone noto col nome di “Fosso Grande” che da allora può essere attraversato a piedi. Dopo questa eruzione, ogni notte, gli abitanti del luogo erano svegliati da terribili grida femminili e nonostante più volte avessero cercato di trovare la fonte di quelle grida, non trovarono mai nulla. Si rivolsero allora a una fattucchiera che viveva proprio alle pendici del Vesuvio, la “vecchia ‘e Mattavona”, che li aiutò. La donna si fece accompagnare nel luogo nel quale si sentiva il lamento e qui pronunciò delle parole strane, incomprensibili per i presenti. Dopo poco, l’urlo cessò improvvisamente. L’incantesimo aveva funzionato e gli abitanti poterono tornare a dormire tranquillamente. Il disegnatore americano della saga di Paperino e company, Carl Barks, s’ispirò a questa leggendaria figura napoletana per dare vita ad Amelia, “la strega che ammalia”, una papera miliardaria, dai folti e lunghi capelli neri e dal marcato accento napoletano, che vive alle pendici del Vesuvio insieme al suo corvo Gennarino. Barks la disegnò attraente, ispirandosi addirittura a Sophia Loren. Amelia compare per la prima volta in Italia nella storia pubblicata con il titolo “Zio Paperone e la fattucchiera“. Il legame tra Amelia e il Vesuvio è forte, infatti, la strega prepara con il calore della lava del vulcano, le pozioni magiche per sconfiggere Zio Paperone, il papero più ricco del mondo e riuscire a impossessarsi della moneta “Numero Uno”. Da qualche tempo è possibile anche visitare la casa di Amelia sul Vesuvio percorrendo lo spettacolare sentiero della Riserva Tirone, sentiero che collega la Strada Provinciale Vesuvio con la Strada Matrone di Trecase. Nella casa, ricavata all’interno di una delle casematte che erano utilizzate nella seconda guerra mondiale come postazione antiaerea, si trovano alcune sagome tridimensionali, la scopa della fattucchiera, il corvo Gennarino e il pentolone degli incantesimi. Amelia non è cattiva, è una strega buona che protegge il sonno di tutti gli abitanti che vivono intorno al Vesuvio e in molti giurano di vederla aggirarsi, nelle sere d’estate soprattutto, per cercare frescura e ristoro da tutto quel calore del Vesuvio che rimane comunque la sua dimora prediletta.
Maria Palma Gramaglia