Cronaca Lombardia: è noto che il “coronavirus” abbia stravolto, tra le altre cose, il modo di lavorare degli italiani e non solo: smart working, meeting telematici, rapporti personali esclusivamente indiretti, etc etc..
Tuttavia, a distanza di oltre un mese dalla “chiusura”, è pacifico poter considerare che ogni servizio non sospeso abbia avuto il tempo necessario per le contromisure organizzative utili al normale svolgimento dell’attività professionale.
E’ il caso delle assicurazioni e dei comuni che, in tema di risarcimento del danno, dovono poter offrire un servizio adeguato al consumatore.
Invece, in questo periodo, non è infrequente che si verifichino casi di ritardi e/o di lentezza amministrativa e gestionale che anzichè essere dovuti al virus, sembrano essere frutto della volontà di approfittarsi dello stato di crisi dei cittadini già in difficoltà e quindi più propensi ad accettare offerte economiche di risarcimento al ribasso.
Al fine di scongiurare simili ipotesi, il Codacons fa esposto all’Ivass e si offre di passare al vaglio ciascuna offerta di risarcimento in ambito stradale, sinistri in generale, responsabilità medica etc, per verificarne la congruità.