Ven. Giu 20th, 2025

Cassa di previdenza ragionieri ed esperti contabili: l’assemblea approva anche il bilancio di previsione 2022

Napoli. Assestamento del preventivo di quest’anno e bilancio di previsione per il 2022, approvati dall’Assemblea dei delegati della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili. A presiederla, Luigi Pagliuca.

I lavori sono stati introdotti dal presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, Vincenzo Moretta e dal vice presidente dell’Odcec partenopeo, Arcangelo Sessa.

L’assemblea in apertura ha ricordato il delegato napoletano della Cnpr, Antonio Abete, scomparso a maggio di quest’anno prematuramente.

Revoca delle misure di contenimento dei contagi e avvio di una delle maggiori riprese economiche registrate nell’ultimo mezzo secolo in Italia, quali interessanti conseguenze della campagna vaccinale 2021. Si tratta ovviamente di dati che sarebbe stato alquanto difficile prevedere a novembre 2020, allorché venne approvato il bilancio di previsione 2021, che portava un utile pari a 74,54 milioni, al lordo delle rettifiche di valore degli investimenti e dei crediti ovvero 1,54 di utile netto.

La riapertura delle attività economiche ha permesso di registrare una sensibile crescita nei paesi industrializzati, con l’assestamento del budget ha registrato pure una ripresa dei mercati verso il consolidamento del rilancio dell’economia europea e mondiale: merito del clima positivo nelle attività di immunizzazione delle popolazioni attraverso la campagna vaccinale, appropriato a contrastare gli effetti della pandemia

Grazie a tale clima di fiducia è possibile riallineare al rialzo la previsione di fine 2021.

Per una minore contrazione della redditività e dei volumi d’affari, rilevate nel 2020 sulla scorta delle comunicazioni giunte, la risposta degli iscritti al fondo previdenziale, in tema di adempimento dell’obbligo contributivo, permette di rilevare una sensibile variazione dell’accertamento dei contributi.

In particolare, il bilancio di previsione assestato, per l’accertamento dei contributi dovuti, rileva sostanzialmente un incremento di 19,7 milioni delle entrate contributive, che si attestano a 312,1 milioni, a fronte di una morosità che a ottobre superava di poco il 14,5% (22,1% nell’anno precedente), rispetto all’accertamento della contribuzione dovuta.

Si tratta di un risultato collegato alla modifica del sistema di riscossione delle eccedenze contributive, entrata in vigore nel 2021, con la ripartizione della stima delle eccedenze della contribuzione rispetto ai minimali in 7 rate, con conguaglio della differenza che emerge rispetto all’anno precedente, nelle rate successive alla presentazione della comunicazione reddituale al 31 luglio.

Euro 127,54 milioni al lordo delle rettifiche di valore per i crediti – 46 milioni – e delle rettifiche di valore degli investimenti – 26 milioni – con un risultato netto di 55,54 milioni di euro; e incremento del patrimonio 2021 risultato assestato del budget stimato in chiusura.

Per l’esercizio 2022 il preventivo è di un risultato al lordo delle rettifiche di valore pari a 94,87 milioni, cioè 35,37 milioni il risultato netto.

Si tratta di stime prudenti, che considerano pure una leggera contrazione della contribuzione rispetto al budget assestato del 2021 (305,17 milioni, 6,9 milioni in meno). Previsioni condizionate dalla dinamica delle contribuzioni, stimate sulla base delle comunicazioni reddituali ricevute a tutto il 31 luglio scorso, e della previsione dei contribuenti attivi e pensionati in attività stimati in 28.545 unità.

Inoltre, si è scelto di non rivalutare i dati emergenti dalle comunicazioni reddituali con il dato della crescita economica stimata nella Nadef per il 2022-2024, pari al 4,1%, approvata dal Parlamento, a titolo prudenziale. Il raggiungimento di questi risultati è strettamente connesso alla capacità del paese di utilizzare le ingenti risorse derivanti dal PNRR, ed egualmente di proseguire e rafforzare il contenimento della pandemia da Covid-19, alle soglie di una prevista quarta fase.

Proprio la stima dei ricavi derivanti dagli investimenti ha orientato verso una stima alquanto misurata sul rendimento del patrimonio mobiliare investito: al 19 novembre 2021 questo dato registra un rendimento finanziario del 10,77% delle gestioni a mandato, con un patrimonio investito a valori di mercato pari a 1.082 milioni.

La stima dei proventi finanziari derivanti dal patrimonio investito a mercato, nell’assestamento di bilancio 2021 è di 73,77 milioni di euro. In considerazione dei dati disponibili messi a disposizione dall’area finanza, il patrimonio investito dell’ente al 29/10/2021 valorizzava 2.364,7 milioni di euro (+345 milioni rispetto al medesimo periodo del 2020) con un rendimento da inizio anno pari al +6,28%%.

Per il prossimo 2022, le previsioni dell’ente sono orientate a conseguire proventi finanziari appena al di sotto del budget 2021 assestato, comunque superiori al dato consuntivato nel bilancio del 2020: è prevista una minore crescita dei mercati azionari e il permanere della difficoltà di reperimento del rendimento dagli investimenti sul mercato obbligazionario, causa le politiche monetarie espansive praticate dalle banche centrali, nonostante il rallentamento delle politiche di stimolo che negli Usa come in Europa verranno attuate per contrastare il fenomeno della fiammata inflazionistica, considerati che potrebbe generare, se non adeguatamente governata, il fenomeno della stagflazione, come accaduto già negli anni Settanta.

Prosegue nell’assestamento della previsione 2021 e nella previsione del risultato 2022, la politica del prudente apprezzamento dei crediti verso gli iscritti, che portano l’ente a svalutare sensibilmente i crediti contributivi per 46 milioni nel 2021 e 34,5 milioni nel 2022.

L’ente sta proseguendo le azioni dirette alla regolarizzazione delle posizioni contributive, con l’intensificazione di azioni esecutive nel corso del 2021, sulle posizioni irregolari oggetto di rivendicazione riguardanti le annualità contributive fino al 31/12/2016 e l’avvio dell’attività di recupero sulle annualità dal 2017 al 2019 che ha comportato una mole di oltre 5.500 decreti ingiuntivi con una massa di oltre 230,58 milioni di crediti per contributi, interessi e sanzioni ingiunti, di cui recuperati post ingiunzione 53,05 milioni.

La svalutazione, che alla fine del 2022 registrerà l’ammontare complessivo di 277,8 milioni di euro, non consiste nella rinunzia al recupero, che prosegue nei confronti di tutti i debitori. Essa è una posta contabile finalizzata a tutelare il rischio di inesigibilità derivante dal consolidarsi di posizioni accumulate negli anni, ed anche a eliminare dal bilancio tecnico le influenze che i crediti – potenzialmente non esigibili – possono avere.

Il comitato ha approvato l’aggiornamento dell’Alm valevole per il triennio 2022-2024. L’analisi della strategia di investimento punta ad una sensibile accelerazione del processo di contrazione della componente investita in immobili – prevista alla fine del periodo 2024 – pari 28,8%, con una riduzione dal posizionamento al 30/06/2020 pari 34,8%.

Rimane fissato al 2,2% netto l’obiettivo di rendimento reale mentre quello nominale è incrementato al 3,5% a seguito di una maggiore inflazione. L’indice di sostenibilità è in peggioramento registrando sulla scorta dei valori a mercato al 30/06/2020 un funding ratio pari a 83,4%.

Per quanto riguarda l’allocazione del patrimonio mobiliare nel restante biennio, conferma del posizionamento sui mercati azionari, al 35%; mantenimento nell’allocazione della classe d’investimento alternativa declinata complessivamente al 13% (5% la componente liquida e 8% quella illiquida), 45,5% sulle asset class obbligazionarie (48,6% il posizionamento attuale), pari a quella dell’anno scorso, ed è confermata al 4% l’allocazione delle partecipazioni.

Sulla base dei dati al 31/12/2020, l’Istituto pensionistico ha approvato il nuovo bilancio tecnico attuariale redatto che attesta la sostenibilità a 50 anni del fondo previdenziale , in tema di equilibrio finanziario a 30 anni, il rispetto dei requisiti richiesti dalla legge 335/1995.

Teresa Lucianelli

 

di Redazione

Giornalista Professionista. Direttore di New Media Press

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