Silenzio e Stupore. Al Museo di San Martino inaugura la mostra Maria Lai “Un Filo nella Notte”

Silenzio e Stupore. Al Museo di San Martino inaugura la mostra Maria Lai “Un Filo nella Notte”

Tra candidi angeli e pianti di agnelli nasce Dio,

nasce l’Arte, nasce L’uomo.

E’ stata inaugurata la prima delle tre mostre in programma per questo fine settimana alla Certosa e Museo di San Martino, esposizioni fortemente volute da Marta Ragozzino, Direttrice Regionale Musei Campania, con lo spirito di offrire nuovi itinerari culturali e percorsi tematici, dedicati all’arte contemporanea e alla fotografia storica della città, in connessione con le collezioni e con il patrimonio storico del complesso museale di San Martino – da quella presepiale al prezioso Archivio fotografico del Museo – fino a dialogare con il paesaggio urbano e naturale.

La mostra curata da Marta Ragozzino, in collaborazione con l’Archivio e Fondazione Maria Lai, prende il titolo“Un Filo nella Notte”  ed è allestita nella Sala della meridiana, per raccontare i presepi di Maria Lai proprio accanto alla sezione presepiale del Museo, che raccoglie i tesori della tradizione napoletana, da sempre una delle collezioni permanenti di questo sito museale.

Maria Lai (Ulassai 1919 – Cardedu 2013), è una delle più importanti artiste italiane del secondo Novecento. Nata in Sardegna, frequenta l’Accademia di Belle Arti a Venezia, e segue le lezioni di Arturo Martini. Ritornata in Sardegna nel 1945, riprende l’amicizia con Salvatore Cambosu che in giovanissima età aveva scoperto le sue doti artistiche e insegna disegno nelle scuole elementari di Cagliari. Terrà la sua prima personale alla galleria L’Obelisco a Roma; e nel 1971 presso la Galleria Schneider di Roma esporrà i primi Telai, un ciclo di lavori vicini all’arte povera che caratterizzerà i dieci anni successivi. Negli anni Ottanta la Lai si occuperà di territorio con l’operazione corale ad Ulassai Legarsi alla Montagna, capolavoro di “arte relazionale”. A partire dagli anni Novanta darà vita ad interventi di arte pubblica.
Nel 2006 Ulassai le dedicherà il Museo la “Stazione dell’Arte”, nei locali di una ex stazione, luogo simbolo di avvicinamento dell’arte alle persone. Maria Lai morirà il 16 aprile 2013 a Cardedu all’età di 93 anni.

La mostra alla Certosa e Museo di San Martino in uno speciale e dedicato spazio avvolgente, vuole racchiudere una pausa silenziosa nel percorso di visita del Museo, che proprio a Natale attira visitatori e appassionati dell’arte presepiale, esponendo alcuni tra i più rappresentativi ed originali presepi d’artista realizzati da Maria Lai nel corso della sua lunga e intensa attività, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, quando l’artista diede forma alle prime composizioni dedicate alla Natività in juta e terracotta, materiali semplici, poveri, talvolta tratti dalla vita quotidiana, ma anche i sassi, il legno, il pane, sui quali, nel tempo, l’artista interviene, componendo e scomponendo anche taluni presepi già creati, e recuperandone le figure in nuove, e spesso ancor più essenziali, composizioni. Materiali cuciti, o tessuti: connessi, perché l’arte è connessione e permette di entrare in relazione. Concetto centrale nella poetica di Lai, per la quale l’arte non è nella fisicità, ma nell’altrove.

Ciò che resta di Cristo nel Vangelo non è la sua presenza umana, è il suo morire e la sua resurrezione. Ciò che resta dell’arte nel mondo non è la fisicità dell’opera, è il silenzio, il vuoto di uno stupore.

La mostra sarà visitabile fino al  19 marzo 2023.

@foto di Mina Grasso